martedì 8 maggio 2012

Grotta dei Falsari - Capo Noli

Per gli appassionati del trekking vogliamo segnalare alcuni itinerari del territorio ligure.

Torre delle Streghe
Baia dei Saraceni
Uscite con l'autostrada A10 a Finale Ligure e proseguite verso Varigotti. Cercate parcheggio a monte del paese, in Via Degli Orti Al termine della strada seguite la mulattiera lastricata che sale ripida verso sinistra (segnavia X). Oltrepassata una strettoia fra alcune antiche case, la mulattiera sale ripida sopra il paese, in corrispondenza del promontorio di Punta Crena, su cui svetta una bella torre d'avvistamento di epoca medievale. Per orti e bellissimi uliveti giungerete all'ingresso di un giardino privato, curiosamente adornato con altorilievi marinari e frasi in lingua inglese. Proseguendo in salita, con panoramico percorso, si giunge alla sommità di un primo dosso, da dove si traversa in quota un valloncello. Sotto di voi si aprirà alla vista la splendida Baia dei Saraceni e le suggestive pareti rocciose che precipitano sull'Aurelia. Proseguite per un tratto in piano e poi, superato un piccolo rio, risalite un costone in diagonale verso destra fino ad uno sperone alberato (a destra è possibile una breve digressione verso un punto panoramico). Dopo aver proseguito brevemente verso sinistra, incontrerete una larga mulattiera: seguitela verso destra, in moderata salita. Entrerete quindi in una fitta pineta, lasciando quasi subito un sentiero che, a destra,  scende in breve alla Torre delle Streghe, antica costruzione datata 1582 ed origine di un'antica diatriba fra gli abitanti di Varigotti e di Noli circa i confini comunali. Proseguendo nel fitto bosco, si esce sulla strada sterrata proveniente dalle Mànie (segnavia ): seguendola verso destra, con percorso pressochè pianeggiante, si giunge in breve sulla sommità del Monte di Capo Noli (276 m, h 1,30 da Varigotti), proprio davanti al cancello della caserma dei carabinieri. Il panorama è mozzafiato: dal Monte di Portofino a Capo Mele. 
Grotta dei Falsari - Noli
Al posto della caserma un tempo sorgeva il Semaforo di Capo Noli, importantissimo punto di riferimento per le navi in transito, con cui si comunicava a vista per mezzo di bandiere. Ancora prima del semaforo, sul luogo sorgeva un ufficio telegrafico a segnali di epoca napoleonica. Dal Monte di Capo Noli si prosegue lungo l'evidente carrareccia sterrata che scende dall'altra parte in direzione di Noli: effettuati alcuni lunghi tornanti nell'intricata, bassa vegetazione (possibili ripide scorciatoie), si transita presso alcune paretine rocciose. Poco oltre, in corrispondenza di un deciso tornante verso sinistra, si stacca a destra un sentiero (h 0,20 da Capo Noli, cartello per Grotta dei Falsari) che taglia ripidissimo a destra lo scosceso pendio che scende direttamente all'Aurelia. Superati due bei punti panoramici, il sentiero cala in un fitto bosco fino alla base dello sperone roccioso dove si apre la breccia che consente l'accesso alla grotta. Ci si infila nella breccia e si scende alla bellissima balconata (sono presenti delle ringhiere di legno) all'interno della Grotta dei Falsari. Questa non è propriamente una grotta, ma piuttosto un antro che si apre, con magnifico effetto prospettico, sul mare azzurro. Sul fondo della grotta si possono notare alcuni muretti a secco diroccati, che vengono fatti risalire all' epoca romana. Usciti dalla grotta avete ora due possibilità: o ritornare per lo stesso itinerario (consigliato, h 1,30 fino a Varigotti) oppure proseguire sul sentierino in ripidissima discesa ed uscire sulla Via Aurelia poco dopo la galleria di Capo Noli. Da qui, seguendo il tracciato della strada asfaltata (attenzione, non c'è marciapiede!) tornate di nuovo a Varigotti. 

(Fonte: GambeInSpalla)

sabato 5 maggio 2012

A Bordighera sui sentieri di Monet


Bordighera nella seconda metà dell’Ottocento era meta di villeggiatura per molti stranieri, tra cui aristocratici, letterati, artisti e pittori: attratti dalla suggestiva bellezza di questo paesaggio e dalla cornice unica dei suoi giardini ricchi di piante esotiche.
Claude Monet nel 1884 trascorse diversi mesi a Bordighera, un periodo importante per la sua attività artistica: i borghi, le valli qui vicine elargirono al pittore nuova ispirazione, in una atmosfera stimolante per i colori vividi e l’intensità della luce che saranno”scolpite” nelle sue tele.
Dalle numerose lettere appassionate che il pittore scrisse alla sua compagna Alice Hochédé, rimasta a Giverny, traspare tutta la seduzione che i luoghi esplorati crearono nell’artista.
In contemporanea alla mostra Mediterraneo, a Palazzo Ducale a Genova, queste visite guidate sui sentieri di Bordighera offrono la possibilità di ripercorrere lo stesso emozionante viaggio di meraviglia e di ammirazione della natura, sulle tracce del pittore. Una passeggiata per scoprire i luoghi, le ville, i paesaggi ripresi sulle tele di Monet e in parte visibili alla mostra di Genova.
Un itinerario che ci porta a scoprire tra palme, fasce coltivate, orti e alberi da frutto, agavi, ulivi secolari, l’essenza della macchia mediterranea che ispirò i capolavori di Monet. Un paesaggio ligure, dalle cui pennellate di Monet sembra percepire il cinguettio degli uccelli e il profumo di una vegetazione lussureggiante che domina ancor oggi la riviera ligure.
Per informazioni sulle visite guidate: 0183-290213

venerdì 4 maggio 2012

Chiesa Russa Ortodossa di Sanremo


Forse la data più significativa nella storia della presenza russa a San Remo è il 1864, quando l’Imperatrice Maria Alexandrovna, sposa dello Zar Alessandro II, decide di trascorrere l’inverno nella bella città del ponente ligure. “Trattenuto dalla bontà e dalla benevolenza dell’Imperatrice” trascorre alcune settimane a San Remo anche Alexeï Constantinovich, scrittore ed amico d’infanzia dello Zar.
In ricordo del soggiorno italiano, l’Imperatrice donò alla città alberi di palma, ad ornamento del viale che sarà poi “Corso Imperatrice”. Fu di Maria Alexandrovna l’idea di edificare una Chiesa russa all’inizio del viale a lei dedicato e, dalla sua costruzione, l'edificio è tuttora funzionante.

Situato a pochi passi dal famoso Casinò, il tempio poggia su fondamenta di cemento armato, è costruito in mattoni ed è sormontato da cinque cupole a bulbo. La forma è cubica, e la struttura dell’edificio è conforme allo stile delle chiese moscovite del XVII secolo, con le caratteristiche decorazioni russe. La sommità delle pareti esterne è di forma semicircolare; questo dettaglio assicura una transizione armoniosa dalle forme squadrate delle pareti stesse alle cupole tondeggianti. Queste, sormontate da croci russe a tre braccia, sono ricoperte di scaglie multicolori, che donano un aspetto luminoso e gioioso all’edificio. Sempre in stile moscovita, la torre campanaria è alta quasi 50 metri ed è sormontata da un piccolo bulbo. In contrasto con le ricche decorazioni esterne, l’interno della chiesa appare piuttosto sobrio. Il tempio infatti non è affrescato, e la principale decorazione è costituita dalla splendida iconostasi. Per la realizzazione delle icone "regali" di Cristo e della Madre di Dio, furono commissionate copie di due famose opere realizzate rispettivamente da Michail Vrubel per la Chiesa di San Cirillo a Kiev, e da Victor Vasnetsov per la Cattedrale di San Vladimiro, nella stessa città.


Indirizzo: Via Nuvoloni 2 - 18038 Sanremo (IM)
Telefono: +39 0184531807
Orario di apertura: al mattino, tutti i giorni dalle 9:30 alle 12:30, nel pomeriggio: tutti i giorni dalle 15:00 alle 18:30 (18:00 nella stagione invernale)
Biglietto di ingresso: la chiesa russa ortodossa non riceve alcun contributo, vive grazie alla generosità dei fedeli e dei turisti che la visitano; è richiesta per questo motivo a tutti una offerta di 1€ per far fronte ai lavori di restauro.

Passeggiata Anita Garibaldi a Nervi

Uno scorcio della passeggiata

Immaginate una terrazza sul mare, scogliere a picco e la profumata vegetazione della macchia mediterranea..  Siamo a Nervi, nel levante genovese, sull'antico sentiero che serviva ai pescatori per raggiungere gli approdi delle barche e ai contadini per riuscire a coltivare le impervie "fasce" liguri confinanti con il mare. Il paesaggio è magico e suggestivo; il sentiero, oggi rinomata e frequentatissima passeggiata, è incastonato nella roccia come una cicatrice, una ferita viva nell'aspra terra ligure. 
Un'orizzonte spettacolare, fino al promontorio di Portofino, e i deliziosi parchi fioriti accompagnano una piacevolissima camminata che va dal porticciolo di Nervi fino a Bogliasco. 
Uno dei parchi di Nervi 
Fu il Marchese Gaetano Gropallo ad avviare i lavori di costruzione della passeggiata, dopo un lungo progetto che prevedeva la divisione del sentiero in due tronconi separati visto che, al centro, il terreno di parte dell´attuale passeggiata, era ancora annesso a Villa Grimaldi Fassio, oggi facente parte dei parchi di Nervi. Il primo tratto collegava il porticciolo di Nervi con l´antica Torre Gropallo mentre il secondo tratto, costruito nel 1872, collegava Via Serra Gropallo con Capolungo. 
Nel Giugno del 1945 la passeggiata, di proprietà del comune di Genova  viene intitolata ad Anita Garibaldi, ed oggi è una delle attrazioni principali del turismo genovese.
Consigliata a tutti i turisti e ai visitatori che di Genova conoscono solo l'immagine del porto e della città antica.
La passeggiata è facilmente raggiungibile in pochi minuti con i treni locali (dalle centrali stazioni di Brignole e Principe) e alternativamente con autobus e auto (parcheggio a pagamento in prossimità della stazione). 




Un inizio in poesia..

Chiesetta di Sant'Ampelio - Bordighera
Sera di Liguria

Lenta e rosata sale su dal mare
la sera di Liguria, 
perdizione di cuori amanti e di cose lontane.
Indugiano le coppie nei giardini,
s'accendon le finestre ad una ad una
come tanti teatri.
Sepolto nella bruma il mare odora.
Le chiese sulla riva paion navi
che stanno per salpare.       
Vincenzo Cardarelli